rn
Gli indumenti di protezione possono essere suddivisi in:nn• indumenti per protezione localizzata; nn• indumenti a copertura limitata; nn• indumenti a copertura totale, tra cui quelli alimentati con aria e quelli impermeabili al gas. nnGli indumenti per la protezione localizzata possono essere utilizzati quando il rischio è limitato a una parte del corpo. Un classico esempio è rappresentato dai guanti, che proteggono le mani e a volte l’avambraccio; se utilizzati con una tuta, è necessaria la verifica della compatibilità tra manica e guanto. Le calzature tipiche contro le aggressioni chimiche sono gli stivali, che garantiscono la protezione dei piedi e parte delle gambe da contaminazioni presenti nei pavimenti. Alcuni altri esempi sono i grembiuli o le pettorine (che proteggono da possibili contaminazioni frontali del corpo) le maniche, i gambali, le soprascarpe, i cappucci, i cappucci combinati con cappe e i pantaloni. I vari indumenti protettivi indossati contemporaneamente devono avere lo stesso livello di protezione ed essere, tra loro, compatibili. Gli indumenti a copertura limitata sono le giacche o i cappotti: sono utilizzati in caso di basso rischio e indossati sopra altri indumenti. Possono essere permeabili all’aria e devono potersi togliere velocemente in caso di contaminazione. Gli indumenti a copertura totale, come tute, tute spezzate, tute con cappuccio, scafandri,possono essere del tipo permeabile all’aria solo se le eventuali polveri, liquidi o gas non provocano danni alla pelle o agli organi interni attraverso la pelle. E’ necessario, generalmente,utilizzare in abbinamento anche una maschera e una visiera, ma è probabile che sia necessario anche l’uso di stivali, guanti e cappuccio. Tra gli indumenti a copertura totale vi sono quelli alimentati ad aria e quelli impermeabili al gas: i primi beneficiano di una pressurizzazione che non consente la penetrazione del contaminante attraverso le piccole aperture mentre il flusso d’aria permette la respirazione; i secondi devono essere assolutamente privi di fori. In generale, i punti di collegamento tra più indumenti e tra un indumento e un altro DPI (ad esempio, cappuccio e respiratore) non devono consentire il passaggio dell’inquinante. Gli indumenti a copertura parziale (localizzata o limitata) contro la polvere sono, in genere, del tipo usa e getta. Gli indumenti a copertura parziale (localizzata o limitata) e completa contro i liquidi devono poter resistere anche al calore (stabilità al calore) e ad azioni meccaniche come l’abrasione, la perforazione, la flessione e la lacerazione. Nella scelta degli indumenti occorre tenere conto anche dei pericoli aggiuntivi dovuti a situazioni ambientali e soggettive. In caso di rischio di esplosione e quindi in presenza di contaminanti infiammabili (miscele formate da gas, o polveri infiammabili e aria) è necessario prevenire la formazione di scintille causate dall’accumulo di energia elettrostatica negli indumenti che, pertanto, dovranno essere fabbricati con materiali conduttori di energia elettrica. Il rischio maggiore riguarda l’eventuale attrito tra il piano di camminamento e le calzature, che non devono presentare parti metalliche e devono possedere caratteristiche antistatiche. Gli indumenti avvolgenti, in particolar modo quelli impermeabili, non permettono un’adeguata dissipazione del calore prodotto dal corpo umano durante gli sforzi fisici, causando fastidio,affaticamento, sonnolenza fino alla perdita di conoscenza. Per ovviare a questo problema è necessario stabilire adeguati turni di lavoro, intervallati da altrettanto adeguate pause, oltre che a eseguire l’addestramento e organizzare il servizio di pronto intervento; in alternativa occorre optare per gli indumenti dotati di alimentazione d’aria esterna. 
rn