Articolo tratto dal documento “A proposito di sicurezza sul lavoro” a cura di Giovanni Miccichè – Funzionario Tecnico Direzione Normazione UNI
Il gruppo di lavoro della Commissione Sicurezza UNI/CT 042/GL 02 “Segnaletica” è l’attuale versione della Commissione UNI “Segni Grafici e Segnaletica”, presieduta da Francesco Marsili di Enea Casaccia, che, a partire dall’anno 1976, ha sviluppato tutta la serie di norme relative alla segnaletica di sicurezza che hanno poi contribuito al processo di unificazione della stessa su tutto il territorio nazionale. I lavori sono iniziati a fronte delle manifestate necessità di unificazione da parte di alcune grosse società nazionali dell’epoca (Montedison, Italsider, Eni, Snia Viscosa, ecc.). Nel tempo, i segnali definiti dal gruppo specifico della Commissione Segni Grafici e Segnaletica sono stati ripresi prima dal DPR 524/19821 poi dal DLgs 493/962 e, per ultimo dal Titolo V del DLgs 81/2008. Uno dei principali compiti di cui si fa carico ancora oggi il Gruppo di lavoro di UNI consiste nello studiare e proporre segnali che sono richiamati nella legislazione, ma non sono unificati (per esempio il segnale di “divieto di oliare organi in movimento” già nel DPR 547/553 e ora nel DLgs 81/2008 ovvero la norma UNI 7545-32 “Segni grafici per segnali di pericolo – Parte 32: Ambienti confinati”). I richiami alle norme UNI relative alla segnaletica di sicurezza sono contenuti anche nella Circolare del Ministero del Lavoro n. 304 del 16/07/2013 necessaria per affrontare i dubbi creati sul mercato dalla sponsorizzazione di questa norma internazionale come norma di riferimento per assolvere gli obblighi prescritti per la segnaletica.
La sequenza da rispettare è:
1. ottemperare ai disposti del Titolo V del DLgs 81/2008 e dei rispettivi allegati;
2. utilizzare, se esistenti, le norme UNI elaborate per le parti legislative non coperte dal Titolo V (esempio segnale di pericolo “Rumore” UNI 7545-22);
3. utilizzare i segnali contenuti nella norma UNI EN ISO 7010.
Fino all’adozione della norma ISO 7010 da parte del CEN5, per gli organismi di normazione dei paesi aderenti alla UE, l’impiego di questa norma (che è in continua evoluzione) era solo volontaristico con conseguente posizione di astensione da parte dei membri del gruppo di lavoro UNI nelle fasi di aggiornamento in particolar modo perché, a livello legislativo, siamo vincolati dalla direttiva europea 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro impositiva per gli stessi paesi. Le regole di adozione delle norme EN emanate dal CEN (norme elaborate e accettate da comitati tecnici a cui partecipano tutti i paesi facenti parte della UE) impongono agli stessi paesi l’obbligo di adottarle sostituendo quelle in vigore ovvero quelle che siano in contrasto con le stesse. Ad eccezione delle norme che trattano la Segnaletica di Sicurezza, le norme EN vengono democraticamente elaborate e concordate dai membri che partecipano ai TC (Tecnical Committee). Per la Segnaletica di Sicurezza, invece, a livello CEN, è stato creato un CEN “Sub sector” (CEN/SS F 16 “Graphical symbols”) attraverso il quale, pur non trattandosi di un Comitato tecnico, ma di una codifica di settore, è diventato possibile adottare da parte del CEN alcune norme ISO per le quali non esiste un corrispondente Comitato tecnico CEN.
A livello ISO le norme vengono studiate da Comitati tecnici a cui partecipiamo come UNI che fanno capo a:
• ISO/TC 145, Graphical symbols che è a sua volta suddiviso in:
• ISO/TC 145/SC 1 Public information symbols;
• ISO/TC 145/SC 2, Graphical symbols – Safety identification, signs, shapes, symbols and colours;
• ISO/TC 145/SC 3 Graphical symbols for use on equipment.
La segnaletica, nel senso più ampio del termine, è tra i migliori strumenti di cui si può disporre per un’efficace e rapida informazione. Se progettata nel rispetto degli scopi che si prefigge, e cioè utilizzando in particolar modo solo pittogrammi abbinati a forme e colori ben definiti, rappresenta il modo più rapido e univoco di comunicare, soprattutto, senza alcuna barriera linguistica. È ovvio che quest’ultima prerogativa non si applica ai segnali supplementari che hanno lo scopo di fornire informazioni aggiuntive necessarie e che devono essere obbligatoriamente previsti per tutti i segnali “generici” e per i quali sarebbe opportuno prevedere almeno due lingue (italiano e inglese). La struttura delle norme UNI che trattano la segnaletica di Sicurezza è la seguente: