Normativa Stress Lavoro Correlato

D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81

D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81

La valutazione di tutti i rischi è il punto di partenza per giungere alla programmazione delle misure di protezione e prevenzione, quindi, alla più generale organizzazione della prevenzione aziendale volta a salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 ribadisce con ancor più forza l’obbligo della valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 28.
La valutazione riguarderà anche la scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché la sistemazione dei luoghi di lavoro, tutti i rischi ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi.
Lo stress legato all’attività lavorativa, i fattori che lo determinano e le conseguenze che ne derivano sono realtà  alquanto diffuse in tutti e 15 gli stati membri dell’Unione europea. Dagli studi condotti oltre la metà dei 147 milioni di lavoratori europei riferisce di lavorare a ritmi molto serrati e di dover rispettare scadenze tassative. Più di un terzo di essi non è in grado di influire sulle mansioni assegnate e più di un quarto non ha la possibilità di determinare il proprio ritmo di lavoro.
Secondo le direttive quadro dell’UE, i datori di lavoro hanno il “dovere di assicurare la sicurezza e la salute dei lavoratori in tutti gli aspetti legati al lavoro”.
Fra i principi di prevenzione sanciti dalla direttiva figurano:
“la prevenzione del rischio”
“l’eliminazione dei rischi alla fonte”
“l’adeguamento del lavoro dell’individuo”
La direttiva stabilisce inoltre che è dovere del datore di lavoro sviluppare “una coerente politica generale della prevenzione”.
Per individuare lo stress legato all’attività lavorativa, le sue cause e conseguenze, occorre analizzare il contenuto del lavoro, le condizioni di lavoro, le condizioni di impiego, le relazioni sociali al lavoro, la salute, il benessere e la produttività.
L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro individua il rischio stress correlato al lavoro in “«Quegli aspetti relativi alla progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché ai rispettivi contesti ambientali e sociali, che dispongono del potenziale per dare luogo a danni di tipo fisico, sociale o psicologico». Lo stesso documento ha affermato che «uno stato di stress sopraggiunge allorchè si ha squilibrio tra la percezione che una persona ha delle esigenze che gli derivano dal contesto organizzativo e la percezione delle sue capacità di farvi fronte».
In relazione alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro l’Accordo europeo dell’8 ottobre 2004 afferma la necessità di valutare questo tipo di rischio e l’importanza di diffondere, in ogni contesto di lavoro, una adeguata conoscenza e consapevolezza del fenomeno stress e delle problematiche di efficienza dell’azione organizzativa e di salute delle persone a esso correlate. Viene quindi sottolineata l’importanza della prevenzione e del monitoraggio delle condizioni di lavoro e dell’organizzazione, al fine di rilevare precocemente i segnali della presenza di situazioni di stress negativo. Nell’accordo lo stress è individuato come «uno stato che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali e che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare il divario rispetto alle attese o alle richieste nei loro confronti». Questo è messo in relazione, in particolare, con l’esposizione prolungata a forti pressioni (stress cronico). Se il problema di stress è identificato bisogna agire per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo e la responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro che le attuerà con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti».  In proposito si sottolinea che «I problemi associati allo stress possono essere affrontati nel quadro del processo di valutazione di tutti i rischi, programmando una politica aziendale specifica in materia di stress e/o attraverso misure specifiche mirate per ogni fattore individuato».