Informazioni sulle buone prassi fornite dall’EU-OSHA

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buona prassiInformazioni sulle buone prassi fornite dall’EU-OSHAnnSebbene l’EU-OSHA non possa essere ritenuta responsabile del contenuto di siti Internet esterni cui può rinviare, fa del proprio meglio al fine di garantire che le informazioni in materia di buona prassi contenute nei link da essa forniti siano affidabili e rispondano a determinati criteri di prevenzione.nnCHE COSA SONO LE INFORMAZIONI SULLE BUONE PRASSI?nnLa definizione di “buone prassi” varia fra i diversi Stati membri per la diversità dei sistemi e delle norme sulla sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, per la diversa cultura, lingua e le diverse esperienze. Inoltre, diversi gruppi con diversi interessi e livelli di conoscenza hanno diversi punti di vista in materia di buone prassi a livello di luogo di lavoro.nnLa Health and Safety Executive (HSE) del Regno Unito usa la seguente frase nelle sue pubblicazioni: “La presente guida rappresenta ciò che è considerata buona prassi… L’osservanza di questa guida non è obbligatoria e ciascuno è libero di agire diversamente. Tuttavia, seguendo questa guida, generalmente, si raggiunge già un buon livello di conformità alla legge. Gli ispettori addetti alla salute e alla sicurezza cercano di garantire la conformità alla legge e possono rimandare alla presente guida come testo di riferimento per le buone prassi.”nnNell’introduzione di una delle sue pubblicazioni sulle buone prassi in materia di promozione della salute sul luogo di lavoro, l’istituzione tedesca BKK Bundesverband (Germania) sottolinea in modo analogo la necessità di rispettare le norme obbligatorie.nnIl progetto olandese Solbase ha usato l’espressione “soluzioni efficaci per affrontare i rischi per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro” piuttosto che “informazioni sulle buone prassi”. Probabilmente questa definizione è leggermente più limitata. Il progetto Solbase ha identificato due tipi di soluzione: la “guida” e la “soluzione applicata”. In queste due ampie categorie rientra l’intera gamma di informazioni disponibili – sia informazioni dalle fonti sotto forma di guida o altra documentazione, sia informazioni che illustrano l’effettiva applicazione di misure di controllo nelle imprese. Due termini alternativi potrebbero essere “guida” e “studi di casi”.nnCRITERI PER SOLUZIONI DI BUONA PRASSI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVOROnnI criteri elencati di seguito sono stati identificati ripetutamente come elementi di base per una soluzione di buona prassi:nnRiduzione del potenziale di nuocere ai lavoratori o ad altre persone pregiudicate dall’impresa derivante da una causa identificata;nnmiglioramento delle condizioni di lavoro in generale e azioni efficaci per promuovere la salute, la sicurezza e l’efficienza;nnraggiungimento di una riduzione permanente e identificabile del rischio di danni ai lavoratori.nnInoltre, tale soluzione dovrebbe:nndimostrare fasi e metodi da poter adottare all’interno di un luogo di lavoro o all’interno di un’organizzazione al fine di migliorare le condizioni di vita/di lavoro e/o ridurre i rischi per la salute e la sicurezza a livello di impresa;nnconcentrarsi, ove possibile, sulla prevenzione di rischi identificati alla fonte;nnessere efficace ed eticamente sostenibile;nnsoddisfare i requisiti legislativi pertinenti dello Stato membro in cui viene messa in pratica. (ciò può significare che le informazioni sulle buone prassi non sono direttamente trasferibili da uno Stato membro all’altro);nnessere attuale e pertinente per gli utenti a cui è rivolta e per le prassi di lavoro esistenti all’interno dell’Unione europea;nncontenere sufficienti informazioni da poter essere applicata, ove opportuno, ad altri luoghi di lavoro dell’Unione europea;nncontemplare l’attiva partecipazione di tutte le parti coinvolte; in particolare, dei lavoratori e dei rappresentanti sui quali incideranno direttamente le azioni intraprese.nnFONTI DI INFORMAZIONI SULLE BUONE PRASSInnLe fonti di informazioni sulle buone prassi che figurano sul sito web dell’EU-OSHA comprendono:nnIspettorati del lavoro, compagnie assicurative contro gli infortuni o altri organismi d’ispezione,nnpartner sociali (associazioni di datori di lavoro e movimenti operai),nnassociazioni industriali oppure organismi tripartiti,nnassociazioni di professionisti,nnaltre informazioni o fornitori di corsi di formazione,nnimpresennorganizzazioni non governativennTIPI DI BUONE PRASSInnFra i tipi di informazioni sulle buone prassi e gli esempi raccolti dall’EU-OSHA rientrano:nnorientamenti e linee guida delle autorità ispettrici ed altre,nnesempi di studi di caso (in particolare, quelli valutati da un’organizzazione credibile o mediante un’altra procedura di revisione credibile, che dimostrino un intervento reale identificabile (non teorico),nnper prevenire i rischi sul luogo di lavoro),nninformazioni sui prodotti (comprese le informazioni su fattori fisici, chimici e biologici, su strumenti per la protezione personale, macchinari da lavoro e strumenti da poter utilizzare sul luogo di lavoro),nnalcune norme prodotte da organizzazioni normative nazionali o internazionali,nnliste di controllo (per esempio, attività ricorrenti a livello di luogo di lavoro),nnschede di dati (per esempio, su sostanze pericolose e attrezzature rumorose),nnpromemoria o schede tascabili,nninformazioni sulla formazione da usare sul luogo di lavoro (per esempio, un video di formazione per lavoratori sulla movimentazione manuale)nnL’IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIOnnPrima di applicare sul luogo di lavoro le informazioni sulle buone prassi è della massima importanza effettuare una valutazione adeguata e sufficiente dei rischi e dei pericoli. Tale valutazione deve prendere in considerazione tutti i rischi e i pericoli sul luogo di lavoro, al fine di garantire che vi sia una riduzione reale dell’esposizione dei lavoratori e di altre persone ai danni, piuttosto che semplicemente una sostituzione di un rischio con un altro.nnDi seguito si espone una semplice descrizione di una valutazione dei rischi. “Una valutazione dei rischi non è altro che un esame accurato di ciò che, nel proprio lavoro, potrebbe causare danni alle persone, in modo tale da poter valutare se sono state prese sufficienti precauzioni o se occorre adottare nuove misure per evitare eventuali danni. L’obiettivo è quello di garantire che nessuno subisca danni o si ammali. Una valutazione dei rischi comporta l’identificazione dei pericoli presenti in qualsiasi impresa (derivanti da attività lavorative o da altri fattori, come ad esempio la disposizione dei locali) e la valutazione successiva dell’entità dei rischi in questione, tenendo conto delle precauzioni esistenti.nnI risultati di una valutazione dei rischi adeguata e sufficiente deve aiutare gli utenti a scegliere le misure di buone prassi più opportune.”nnUna valutazione dei rischi deve essere sempre effettuata prima di applicare le buone prassi al luogo di lavoro. Deve adeguarsi alle singole circostanze e necessità. L’EU-OSHA non può essere ritenuta responsabile di come vengono applicate le informazioni fornite.nnMaggiori informazioni sulla valutazione dei rischi sono disponibili sul sito: http://osha.europa.eu/en/topics/riskassessmentnnBUONE PRASSI E LEGISLAZIONEnnLa “direttiva quadro” 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro e la legislazione per la sua attuazione negli Stati membri contiene una gerarchia di misure di controllo da seguire:nn1. I rischi sono evitabili ? È possibile eliminare il rischio? È possibile, per esempio:nnriflettendo sulla necessità del compito o del lavoro,nneliminando il pericolo,nnimpiegando sostanze o processi di lavoro diversi.nn2. Se i rischi non sono evitabili, come si possono ridurre affinché non compromettano la salute e la sicurezza dei soggetti esposti? Occorre seguire anche i principi generali di prevenzione esposti di seguito:nncombattere il rischio alla fontennadeguare il lavoro all’uomo, in particolare per quanto concerne la concezione dei posti di lavoro e la scelta delle attrezzature di lavoro e dei metodi di lavoro e di produzione, in particolare per attenuare il lavoro monotono e il lavoro ripetitivo e per ridurre gli effetti di questi lavori sulla salutenntener conto del grado di evoluzione della tecnicannsostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che è meno pericoloso (sostituendo con un’alternativa la macchina o il materiale o altri aspetti che presentano il pericolo)nnprogrammare la prevenzione, mirando ad un complesso coerente che integri nella medesima la tecnica, l’organizzazione del lavoro, le condizioni di lavoro, le relazioni sociali e l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoronndare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale (p. es. controllare l’esposizione alle esalazioni mediante sistemi di ventilazione a scarico locale piuttosto che mediante respiratori personali) impartire adeguate istruzioni ai lavoratori.nnPer maggiori informazioni consultare il sito: http://osha.europa.eu/en/topics/riskassessment/step3nnGerarchia significa che può esserci più di un approccio di buone prassi “corretto”.nnPer esempio, quando si usano sostanze pericolose, non sostituire una sostanza quando è disponibile un sostituto e utilizzare invece altre misure di controllo (ad es. dispositivi di protezione individuale) non è una buona prassi;

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