Il target “invisibile” della comunicazione sulla Salute e Sicurezza

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Nonostante negli ultimi anni si siano moltiplicate le iniziative a sostegno delle pari opportunità, sono ancora poche le campagne di sensibilizzazione e i progetti di comunicazione che adottano strumenti pensati per dialogare anche con le donne, in cui emerga una reale attenzione allo specifico femminile:nnuna prassi particolarmente diffusa quando la comunicazione è “chiamata” a promuovere la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro,nndove la figura maschile assume – e riassume – unilateralmente la valenza della Sicurezza e, quella femminile – di regola sottorappresentata – il target invisibile della comunicazione (se non per quei casi specifici in cui i processi comunicativi sono miratinna promuovere temi storicamente concepiti e collegati al ruolo della donna, quali la maternità, i lavori domestici, cura della famiglia ennsostegno agli anziani).nnIl consolidarsi di una prassi comunicativa caratterizzata dall’equazione “Uomo = Sicurezza” è stata sicuramente influenzata dalla diffusione del concetto “neutro” di Salute e ha determinato, in senso figurativo, la persona Uomo, quale emblema per eccellenza della Sicurezza.nnSi tratta di un processo, senza ritorno, dove la nozione di neutralità ha pervaso anche i messaggi comunicativi rafforzando, inevitabilmente, tutti gli atti di significazione e interpretazione nell’immaginario collettivo.nnAttivare processi comunicativi rivolti anche alle donne significa promuovere concretamente le pari opportunità come valore fondamentale per la realizzazione di nuovi modelli di vita e di lavoro.nnÉ da questo presupposto che bisogna partire affinché anche la comunicazione diventi leva strategica del cambiamento e dia un sostegno concreto alla diffusione del concetto di Salute attento alle differenze.nn

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