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La caratteristica principale del suono è la frequenza che corrisponde al numero di vibrazioni al secondo o al numero di cicli al secondo. L’orecchio umano non è in grado di percepire tutti i suoni, ma solo quelli con una frequenza che va da 20 a 20.000 Hertz (Hz), con maggiore sensibilità tra i 2.000 e i 5.000 Hz. I suoni sotto i 20 Hz e quelli sopra i 20.000 Hz sono detti rispettivamente infrasuoni e ultrasuoni. L’esposizione continua a rumori oltre una certa intensità provoca nell’organismo umano danni sia fisici sia psichici.  nnQuesti danni possono essere:  nn• temporanei, cioè di durata limitata nel tempo,nn• irreversibili, perché rimangono per tutta la vita.  nnIl danno temporaneo all’udito, definito trauma acustico, provoca una riduzione della circolazione del sangue nell’orecchio interno e determina l’abbassamento dell’udito: la persona colpita sente meno, gli sfuggono le parole pronunciate con voce normale, tiene il volume della televisione più alto e così via. Il problema si risolve in un tempo più o meno lungo.  Il trauma acustico non è da sottovalutare, perché l’ulteriore esposizione a rumore elevato potrebbe essere causa per l’orecchio di danni definitivi e quindi irreversibili. I danni irreversibili portano all’ipoacusia (abbassamento della soglia uditiva) per alcune o per tutte le frequenze; per tali danni è solo possibile evitarne l’aggravamento. La persona esposta a rumore elevato può provare altri disturbi, come senso di confusione,sonno agitato, sensazione di perdere l’equilibrio. Gli effetti extrauditivi del rumore, ovvero quelli che interessano altre parti del corpo, possono cominciare a comparire anche a livelli sonori meno elevati di quelli che producono l’ipoacusia. Le principali conseguenze possono interessare la pressione arteriosa, facendola aumentare(ipertensione), il sonno (insonnia), l’apparato digerente (iperacidità e disturbi collegati) e quello respiratorio (aumento della frequenza respiratoria con contemporanea riduzione della quantità d’aria inspirata).nnEsistono altri fattori da considerare nella valutazione del rischio che possono peggiorare l’esposizione, in particolare:  nn• la presenza di rumori impulsivi (ad esempio, la pistola sparachiodi); l’esistenza di rumori impulsivi si dovrebbe dedurre dalla fonte da cui sono tratti i dati utilizzati per la valutazione (ad esempio, la relazione tecnica);nn• l’esposizione contemporanea a vibrazioni (tale esposizione è oggetto di valutazione dei rischi);nn• la presenza di sostanze ototossiche, che si suddividono in occupazionali e non occupazionali(le prime sono da ricercare tra le sostanze o i prodotti utilizzati nelle lavorazioni, mentre le seconde riguardano la vita extralavorativa del lavoratore); l’accertamento della loro presenza deve essere effettuato con l’aiuto del medico competente. nn
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