Dispositivi di protezione individuale antivibranti

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I guanti antivibranti possono ridurre le vibrazioni trasmesse dalle macchine che necessitano di essere impugnate, quali ad esempio smerigliatrici, motoseghe e tagliasfalto. La produzione dei guanti antivibranti, come per tutti gli altri DPI, è disciplinata dal D.Lgs.475/1992 “Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale”; tale norma ha classificato in tre tipologie i DPI, i guanti antivibranti appartengono alla 2ª categoria. Ulteriori informazioni di carattere generale sui DPI sono riportate nel paragrafo 10.10 del capitolo“Il rischio chimico” del presente manuale. L’uso dei guanti in ambito edile è indicato in tutte le attività che comportano l’impiego di attrezzature vibranti come ad esempio le attività di demolizione con martelli elettrici o pneumatici,la formazione di scanalature con scanalatrici elettriche, la realizzazione di fori con trapani o perforatori pneumatici. Allo stato attuale, la protezione offerta dai guanti è insufficiente a eliminare il rischio derivante dall’esposizione alle vibrazioni, anche perché il loro uso determina l’aumento della forza di prensione vanificando in parte l’azione ammortizzante. Occorre comunque assegnare ai lavoratori esposti i guanti antivibranti, in quanto utili anche a proteggere dal freddo e dall’umidità che, notoriamente, amplificano l’effetto dovuto alle vibrazioni. I guanti antivibranti devono essere fabbricati secondo la norma armonizzata UNI EN ISO 10819 (1998), e possono essere considerati tali solo se rispettano i valori di trasmissibilità (TRM trasmissibilità alle medie frequenza, TRH trasmissibilità alle alte frequenze). Il valore TRM deve essere inferiore a uno, mentre il valore TRH deve essere inferiore a 0,6: il rispetto di tali valori non implica l’eliminazione del rischio. Secondo la citata norma possono altresì essere considerati antivibranti i guanti che hanno la parte relativa alle dita con le stesse caratteristiche di attenuazione (materiale e spessore) di quelle del palmo della mano; in ogni caso, se i guanti non hanno la citata caratteristica, possono comunque offrire protezione qualora le dita del lavoratore non siano a contatto con la superficie vibrante. I guanti antivibranti devono riportare la marcatura “CE” ed essere dotati della nota informativa del fabbricante, che deve riportare i valori TRM e TRH. I guanti antivibranti, allo stato attuale delle conoscenze, non forniscono un’attenuazione significativa delle vibrazioni al di sotto dei 150 Hz; inoltre, in questa gamma di frequenze, alcuni guanti antivibranti possono provocare l’amplificazione delle vibrazioni come generalmente accade per i normali guanti da lavoro. La “Guida all’utilizzo della banca dati vibrazioni” dell’ISPESL fornisce, alla tabella 7 riportata di seguito, i livelli di protezione minimi ottenibili dai guanti anti-vibrazione stimati per alcune tipologie di utensili. 

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