Misure per la digitalizzazione quasi del tutto assenti nella bozza di Legge di bilancio 2023: con la necessità di fare fronte all’impegno necessario per contrastare il “caro energia”, limitandone gli impatti negativi per imprese e cittadini, non sono presenti quelle disposizioni che ci si sarebbe attesi di trovare per la piena realizzazione del piano Transizione 4.0 (Industria 4.0). Da gennaio 2023, ad esempio, le aliquote legate allo stesso piano non sono state ritoccate, risultando pertanto, come da normativa originaria, ridotte se non dimezzate. Il credito di imposta Formazione 4.0 non è stato inoltre rinnovato, così come non è stata rifinanziata la Nuova Sabatini. Viene invece previsto un fondo per la digitalizzazione dell’agricoltura e risultano rifinanziati i contratti di sviluppo.
Ministro delle Imprese e del Made in Italy
In questo senso, chiarificatrici le indicazioni da ultimo rese da Adolfo Urso Ministro delle Imprese e del Made in Italy il quale, pur riconoscendo la rilevanza e l’utilità per il sistema produttivo del sistema dei crediti d’imposta 4.0, ha evidenziato come le imprese si siano sinora concentrate nell’utilizzare le strategie innovative prevalentemente per rinnovare i macchinari, trascurando nella maggior parte dei casi i correlati aspetti immateriali derivanti dalla potenza di calcolo, dalla connettività, dal cloud computing per centralizzare le informazioni e la loro conservazione, dalla capacità di estrarre valore dai dati raccolti, dalla cybersecurity. A inizio 2023, dovrebbe pertanto essere avviato un confronto sul tema che dovrebbe determinare il rilascio, a cura del Governo, di un provvedimento ad hoc.
Formazione 4.0 credito di imposta assente in Legge di bilancio 2023
Nessun rifinanziamento invece per il credito formazione 4.0, istituito dall’articolo 1, commi da 46 a 56 della legge n. 205/2017 (Bilancio 2018): tale credito, funzionale a migliorare le competenze del personale con corsi di formazione sulle tecnologie abilitanti 4.0, viene parametrato in relazione alle spese sostenute nel 2022 ed è pari al:
50% per le piccole imprese, con un tetto massimo di 300.000 euro;
al 40% per le medie imprese, con un tetto massimo di 250.000 euro;
al 30% per le grandi imprese, con un tetto di 250.000 euro per azienda (con incremento al 60 per cento se i destinatari delle attività di formazione rientrano nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati).
Come funziona il credito d’imposta per formazione 4.0?
Come si accede
Il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Credito di imposta R&S&I
Ricerca industriale e sviluppo sperimentale
Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 20% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.
Realizzazione di prodotti o processi di produzione
Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
Attività di innovazione tecnologica 4.0 e green
Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 15% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.