Come cambia la propensione a lavorare: età, livello di istruzione e ruoli familiari

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Nel corso degli ultimi due decenni, i tassi di attività e di occupazione delle cittadine toscane sono sensibilmente aumentati. Contestualmente a tale incremento si osserva un mutamento significativo del modo in cui le donne partecipano al lavoro nelle diverse fasi della loro vita.nnIn particolare, la presenza femminile si è decisamente rafforzata in corrispondenza delle classi centrali di età -fra i 35 e i 44 anni- ed è diminuita per le giovanissime dai 15 ai 24 anni.nnIl fenomeno è descritto nel grafico riportato di seguito, da cui emergono due elementi su cui è interessante soffermare l’attenzione. In primo luogo, se per la componente maschile poco o nulla è cambiato fra il 1993 e il 2008, durante lo stesso periodo di tempo le donne hanno profondamente modificato il loro modo di stare sul mercato.nnIn altre parole, si osserva come nel corso degli anni la curva del tasso di occupazione per età dei due generi abbia assunto, almeno nella forma, un profilo simile.nnNel corso degli ultimi due decenni, i tassi di attività e di occupazione delle cittadine toscane sono sensibilmente aumentati. Contestualmente a tale incremento si osserva un mutamento significativo del modo in cui le donne partecipano al lavoro nelle diverse fasi della loro vita.nnIn particolare, la presenza femminile si è decisamente rafforzata in corrispondenza delle classi centrali di età -fra i 35 e i 44 anni- ed è diminuita per le giovanissime -dai 15 ai 24 anni.nnIl fenomeno è descritto nel grafico riportato di seguito, da cui emergono due elementi su cui è interessante soffermare l’attenzione. In primo luogo, se per la componente maschile poco o nulla è cambiato fra il 1993 e il 2008, durante lo stesso periodo di tempo le donne hanno profondamente modificato il loro modo di stare sul mercato.nnIn altre parole, si osserva come nel corso degli anni la curva del tasso di occupazione per età dei due generi abbia assunto, almeno nella forma, un profilo simile.nnI dati riportati indicano chiaramente come nel caso degli uomini la presenza di figli ne aumenti la propensione alla partecipazione (tanto in termini di disponibilità che di presenza effettiva); nel caso delle donne, per contro, questa si riduce in maniera significativa.nnIl tasso di attività e di occupazione degli uomini con almeno un figlio di età inferiore ai 6 anni risultano superiori a quelli, già elevati, degli uomini senza responsabilità genitoriali.nnNel caso delle cittadine toscane, per contro, la relazione è evidentemente opposta: avere uno o più figli in età prescolare da accudire riduce tanto la disponibilità a lavorare (la differenza nel tasso di attività rispetto alle donne senza figli è di oltre undici punti), quanto la presenza effettiva sul mercato (le donne senza figli hanno un tasso di occupazione superiore all’80%, che scende al di sotto del 70% fra coloro che hanno con almeno un figlio in età prescolare).nnPer quanto concerne la componente femminile, infine, è interessante osservare che anche in Toscana, coerentemente con quanto rilevato a livello nazionale (Isfol, 2009),non si registrano differenze significative nei tassi di disoccupazione dei due gruppi di donne di età compresa fra i 25 e i 49 anni. In altre parole, il fatto che il minoretasso di occupazione delle donne con figli si accompagni ad un tasso di disoccupazione non particolarmente elevato conferma il fenomeno dello “scivolamento nell’inattività” di molte mamme, che non lavorano e che non hanno neppure intenzione di cercare un lavoro.nn

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