Articolo tratto dal documento “A proposito di sicurezza sul lavoro” a cura di Giovanni Miccichè – Funzionario Tecnico Direzione Normazione UNI
Dalle Linee guida UNI INAIL, passando per la BS OHSAS 18001, all’ISO/DIS 45001 Secondo le Linee Guida per un sistema di gestione della salute e la sicurezza sul lavoro – SGSL pubblicate da UNI nel 2001 “un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro integra obiettivi e politiche per la salute e sicurezza nella progettazione e gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi. Il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti”. I SGSL propongono un modello ciclico (adottando il ciclo di Deming noto come PDCA – Plan, Do, Check, Act) volto al miglioramento continuo delle condizioni di lavoro e che si compone, in linea di massima, dei seguenti elementi:
• la definizione di una politica che guidi le scelte legate alla SSL e che definisca gli obiettivi strategici di massima;
• la valutazione dei rischi e conseguentemente un’attenta pianificazione delle attività;
• l’individuazione di obiettivi precisi e un programma per la loro realizzazione;
• la definizione di un organigramma con precisi compiti e responsabilità assegnate a personale con competenze e formazione adeguate;
• la redazione di procedure operative per la realizzazione di attività che comportano rischi;
• un continuo coinvolgimento del personale e dei loro rappresentanti;
• il controllo periodico del sistema organizzativo nel suo complesso anche attraverso la realizzazione di verifiche periodiche (audit);
• la periodica rivisitazione del sistema stesso.
I SGSL, arrivati successivamente ai sistemi di gestione della qualità (norme della serie ISO 9000) e dell’ambiente (norme della serie ISO 14000), si stanno diffondendo anche grazie alla progressiva condivisione dell’approccio sistemico della sicurezza da parte delle istituzioni come l’INAIL e del sistema delle parti sociali, così come del legislatore. Infatti con l’art. 30 del DLgs 81/08 è stato indicato ex lege, come strumento esimente dalla responsabilità amministrativa delle imprese (ex DLgs 231/01), l’efficace attuazione di un Modello Organizzativo e Gestionale (MOG) ed è stato detto che i SGSL realizzati in conformità a precisi standard (Linee Guida UNI/INAIL e BS OHSAS 18001) sono riferimenti appropriati alla realizzazione di un MOG aziendale utile a ostacolare la commissione dei reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commesse con violazione delle norme di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Nel nostro Paese la diffusione dei sistemi di gestione si avvia nel 2001 con la pubblicazione delle “Linee guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro-SGSLS”, pubblicate da UNI e redatte da un gruppo di lavoro voluto da UNI e INAIL al quale hanno partecipato tutte le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori. Il riferimento però più adottato è costituito dalle BS OHSAS 18001:2009. Si tratta di una norma pubblicata nel 2009 dall’ente di normazione inglese, il BSI a seguito dell’aggiornamento di uno standard precedente emesso nel 1999. La diffusione dei SGSL conformi alla BS OHSAS 18001 nel nostro Paese è probabilmente dovuto anche alla nascita di un sistema di accreditamento e certificazione gestito da Accredia, l’ente unico di accreditamento italiano, che ha proseguito sulla strada tracciata da Sincert. Infatti, sotto l’egida di questo ente, le istituzioni e le parti sociali, condivisero un regolamento di accreditamento e certificazione, denominato RT 12 SCR, che oggi costituisce la base dell’appena emanato regolamento europeo EA in materia. Per ciò che riguarda i SGSL siamo comunque ancora in assenza di una norma emessa ufficialmente dall’ISO. Tale assenza ha radici storiche e politiche complesse sulle quali non ci si sofferma in questa sede, ma che hanno di fatto impedito, per oltre un ventennio, l’emanazione di una norma UNI EN ISO in materia di SGSL. Anche nel nostro Paese almeno due tentativi esperiti tra il 2003 e il 2009 non hanno, purtroppo, portato alla nascita di una norma tecnica ufficiale in materia. In sede ISO, tali problematiche sono state di recente finalmente superate e nell’ottobre 2013, si è costituito formalmente il Project Committee (ISO/PC 238) con lo scopo di redigere una norma sui SGSL che ha assunto la denominazione di ISO 45001. In Italia sta seguendo i lavori di questa norma il gruppo di lavoro Metodi e Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, operante presso la Commissione Sicurezza dell’UNI e nato con la redazione delle Linee guida UNI-INAIL. La redazione di questa norma si sta rivelando particolarmente complessa e ha visto nel maggio 2016 una bocciatura del primo draft. Mentre scriviamo è in corso la valutazione del secondo draft che, se approvato, porterebbe a vedere la pubblicazione della norma realisticamente nel primo semestre del 2018. Una caratteristica importante di questa norma è l’utilizzo della cosiddetta High Level Structure: uno schema comune già utilizzato dalla UNI EN ISO 9001:2015 e dalla UNI EN ISO 14001:2016 che favorisce la creazione di sistemi integrati. Se la ISO 45001 vedrà effettivamente la luce, come auspicato, potremo disporre di un riferimento riconosciuto in tutto il mondo che consentirà di favorire i rapporti tra aziende sane e sicure; inoltre non potrà che contribuire alla diffusione dell’approccio sistemico alle problematiche di salute e sicurezza sul lavoro e in definitiva a incidere profondamente e positivamente nel miglioramento dei risultati prevenzionali delle aziende, migliorando le condizioni di salute e sicurezza per ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali.