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“Gli elementi raccolti potrebbero fare ipotizzare un errore umano nella preparazione delle miscele”. Così il sottosegretario al Lavoro, Luca Bellotti, nel corso del suo intervento, ieri pomeriggio, al Senato sul disastro avvenuto otto giorni fa ad Arpino, nel Frusinate, dove una violenta esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio “Cancelli” ha provocato la morte di sei persone (il titolare, due suoi figli e tre operai).nn “Episodi terribili come questo ci ricordano che gli sforzi congiunti di tutti gli operatori e delle Istituzioni devono continuare”, ha aggiunto Bellotti. “Non bisogna abbassare la guardia, perché la sicurezza di avere salva la vita e la salute, ogni giorno, di chi si reca sul proprio posto di lavoro è un valore fondamentale per tutti, nonché sancito dalla nostra Costituzione”. Valutazioni sull’incidente sono state avanzate anche dal senatore Oreste Tofani, presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sulle morti bianche che lunedì – per la seconda volta dal disastro – si è recato a ispezionare la località Carnello, dove è situata la Pirotecnica Arpinate della famiglia Cancelli e ha condotto alcune audizione nella sala consiliare del Comune.”Invieremo una memoria al ministro del Lavoro su quanto verificato ad Arpino, presentando proposte specifiche per fare sì che quanto accaduto non resti solo negli atti parlamentari”, ha detto Tofani. “Sembrerebbe che la struttura operasse nel rispetto delle regole. La cosa, però, è ancora più grave. Ci sembra palese la debolezza normativa in questo settore”.nn “Ci siamo trovati davanti a una tragedia immane. Sembrava di stare in un quartiere di Beirut”, ha riferito il senatore Domenico Gramazio, membro della Commissione d’inchiesta.nn”In queste aziende lavora gente che non conosce la chimica. In Italia abbiamo aziende di altissimo livello, ma non abbiamo ancora trovato il modo di garantire chi lavora in questo settore. Solleciteremo un intervento legislativo per evitare che altri lavoratori facciano la fine che hanno fatto ad Arpino”. Sono state due le esplosioni – avvenute in rapida successione – che si sono verificate alla “Cancelli”. Le deflagrazioni, oltre alla quasi completa distruzione della fabbrica, hanno provocato anche l’incendio di una superficie boschiva intorno all’area dell’edificio.
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