La sicurezza sul lavoro e’ una strategia fondamentale della logica di impresa”. Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, parlando del progetto Sviluppo Imprese in Sicurezza avviato dall’associazione degli industriali nel 2009 per favorire un cambiamento culturale sul tema della salute e sicurezza sul lavoro. “I dati cominciano a esserci”, ha sottolineato Marcegaglia, anticipando che nel 2010 il numero di infortuni sul lavoro e’ calato del 2% (dati Inail) e “questo e’ molto importante”.Il presidente di Confindustria si e’ detta “molto soddisfatta del lavoro fatto, in quanto si tratta di un’iniziativa che qualifica il lavoro di Confindustria il cui obiettivo e’ quello di affermare i valori di legalita’ e sicurezza. Solo in questo modo – ha concluso – possiamo far presa nel lungo termine e contribuire a migliorare oltre che la situazione economica anche il contesto civile.”Quando sono stata eletta presidente di Confindustria mi sono posta alcuni obiettivi, ma ci sono due temi sopra gli altri, quasi delle mission fondamentali: grande attenzione e investimento su ricerca e innovazione, dove dobbiamo fare di piu’; lavorare moltissimo sul tema della sicurezza, con attenzione alla legalita’ e alle regole e con un focus specifico alla sicurezza sul lavoro”. La Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, conferma l’impegno delle imprese nella ricerca della sicurezza e della legalita’ nei luoghi di lavoro.Nel suo intervento al convegno ”Sviluppo imprese in sicurezza”, Marcegaglia spiega che ”gli obiettivi principali riguardano il tema della formazione e dell’informazione. Il tema vero e’ capire come gli obiettivi portano a risultati. Il numero di incidenti e’ calato nel 2009 del 10%, mentre nel 2010 del 2%, abbiamo il dato piu’ basso dal dopoguerra ad oggi poi con gli infortuni mortali”.Per Marcegaglia, ”prepararsi alla ripresa e’ anche fare propria la cultura della sicurezza e dell’etica. Le regole ci vogliono – ribadisce -, le sanzioni ci vogliono ma una visione formalistica e burocratica della sicurezza non risolve la cultura del lavoro, la si risolve con la prevenzione”nn