Il numero dei morti nei cantieri e gli infortuni denunciati

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“Il numero dei morti nei cantieri e gli infortuni denunciati rappresentano il livello d’inciviltà sul lavoro che il nostro paese detiene come primato” afferma Roberto Cellini, Segretario Generale della Fillea di Roma e Lazio, spiegando le motivazioni che hanno spinto la Fillea a lanciare l’ennesimo, preoccupato grido d’allarme sulle morti nei cantieri edili.nn”Malgrado le dichiarazioni di esperti del settore o degli istituti di previdenza e prevenzione che affermano la diminuzione degli incidenti, gli stessi sono rimasti identici se rapportati alla crisi e al diminuito numero degli occupati, senza considerare tutti quelli che non vengono denunciati a causa del ricatto occupazionale. Se negli altri paesi del resto d’Europa la cultura della sicurezza del lavoro rappresenta una importante settore di occupazione, ricerca e innovazione, nel nostro Paese essa è vissuta come un impaccio improduttivo, da evadere, che ha portato a dire al ministro Tremonti che ‘la legge sulla sicurezza è un lusso che non possiamo permetterci’ o a messaggi che la considerano non un diritto, ma soltanto chi si vuole bene può pretenderla.nnQuesto stato di cose è inaccettabile. Qui si parla di vite, non di astratti dati statistici! Si tratta di famiglie che rimangono senza cari che perdono la vita per poter portare a casa un pezzo di pane!”nn”Questa è la ragione per cui questa campagna sulla sicurezza della Fillea-CGIL di Roma e del Lazio mira a rimettere al centro della discussione sociale e politica il tema del lavoro e degli infortuni nei cantieri edili in questa regione”, continua Cellini: “Si tratta di una campagna comunicativa che utilizzerà i veicoli mediatici tradizionali e fatta attraverso una serie logica di manifesti che interrogheranno l’opinione pubblica e che speriamo suscitino indignazione e attenzione continua al tema dei morti sul lavoro, per aprire un dibattito che non si fermi alle emozioni e al dolore dell’immediatezza”.nnLa campagna interesserà l’intera regione, con epicentro nella capitale. Cellini ci tiene a sottolineare l’importanza della condivisione di questa denuncia e della battaglia che deve conseguirne: “Il dibattito dovrà vedere coinvolti tutti gli attori che hanno interessi specifici sulla materia, pubblici e privati, e che non si esaurisce con atti di buona volontà o con la ricerca di responsabilità altrui. Incalzeremo tutti i soggetti, li perseguiremo, denunceremo fatti e comportamenti illeciti o sospetti, denunceremo ritardi, omissioni o interpretazioni di parte, ci costituiremo parte civile nei processi civili come parte lesa.

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