Il datore di lavoro designa uno o più lavoratori incaricati del pronto soccorso.
I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione.
Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda o dell’unità produttiva.
Gli incaricati al primo soccorso devono essere opportunamente formati ed addestrati ad intervenire prontamente ed autonomamente per soccorrere chi s’infortuna o accusa un malore e hanno piena facoltà di decidere se sono sufficienti le cure che possono essere prestate in loco o se invece è necessario ricorrere a soccorritori professionisti.
Gli incaricati al primo soccorso devono svolgere i seguenti compiti: al momento della segnalazione, devono intervenire tempestivamente, sospendendo ogni attività che stavano svolgendo prima della chiamata, laddove è possibile saranno temporaneamente sostituiti, in quanto gli incaricati saranno esonerati, per tutta la durata dell’intervento, da qualsiasi altra attività.
L’azione di soccorso è circoscritta al primo intervento su qualsiasi persona bisognosa di cure immediate e si protrae, senza interferenze di altre persone non competenti, fino a che l’emergenza non sia terminata.
In caso di ricorso al 118, l’intervento si esaurisce quando l’infortunato è stato preso dal personale dell’ambulanza o in caso di trasporto in auto in ospedale dal personale del Pronto Soccorso.
Gli interventi di primo soccorso sono finalizzati al soccorso di chiunque si trovi nei locali dell’azienda.
Nei casi più gravi, gli incaricati al P.S., se necessario, accompagnano o dispongono il trasporto in ospedale dell’infortunato, utilizzando l’automobile dell’azienda o un’altra autovettura prontamente reperita.
Qualora un incaricato di P.S. riscontri carenze nella dotazione delle valigette di primo soccorso o nell’infermeria, deve avvisare il coordinatore, il quale provvede a trasferire la segnalazione alla persona che svolge la funzione di addetto alla gestione dei materiali.
Durante le prove d’evacuazione, tutti gli incaricati di P.S. debitamente e preventivamente avvisati ed istruiti da chi organizza la prova, devono rimanere nei luoghi loro assegnati per poter intervenire prontamente in caso di necessità.
In caso di evacuazione non simulata, tutti gli incaricati di P.S. presenti sono impegnati nella sorveglianza delle operazioni (a meno che non svolgano anche la mansione di addetto all’antincendio) ed usciranno solo dopo che si sono completate tutte le operazioni di sfollamento.
PRIMO SOCCORSO
Manovre semplici attuate per mantenere in vita l’infortunato ed atte a prevenire le complicazioni nell’attesa di soccorsi qualificati.
L’addetto al PS, anche se addestrato, non è assimilabile, come responsabilità, ad un professionista.
Le responsabilità
1. Obbligo di prestare assistenza
2. Obbligo di allertare soccorsi qualificati
3. Qualora si verifichi un aggravamento del danno, sarà perseguibile solo su querela del danneggiato e dimostrando manovre non conformi alle competenze comuni.
Compiti dell’addetto al Primo soccorso
– Conoscere il piano di emergenza aziendale per la parte riguardante il PS
– Attivare correttamente e tempestivamente le procedure previste
– Controllare efficienza e scadenza delle attrezzature e del materiale di PS
– Conoscere l’analisi della tipologia degli infortuni che accadono in azienda
– Aggiornarsi sulle nuove schede di sicurezza
– Comportarsi per primo secondo le norme di sicurezza
Il soccorritore e le manovre sanitarie
Il soccorritore non ha un elenco di compiti o di manovre sanitarie che può effettuare e ha prevalentemente il compito di fare da tramite con il lavoro di altro personale qualificato
Il soccoritore quindi non farà mai qualcosa che vada oltre le sue competenze, pena la commissione di imprudenza e l’accusa di lesioni personali (articolo 590 C.P.) o di omicidio colposo (articolo 589 C.P.) o di esercizio abusivo di professione (articolo 348 C.P.).
Principali manovre eseguibili da un soccorritore
Valutazione dei parametri vitali e delle principali alterazioni
Massaggio cardiaco esterno e ventilazione artificiale
Immobilizzazione degli arti
Emostasi, protezione e medicazione delle ferite
Sottrazione di un ferito o di un malato da situazione di immediato pericolo.
IL PIANO DI PRIMO SOCCORSO DEVE:
– Garantire il coordinamento tra i soccorsi aziendali e quelli esterni qualificati
– Assistere tempestivamente i lavoratori in caso di infortunio o malore
– Limitare i danni subiti dal lavoratore in caso di infortunio o malore
Statisticamente su ogni 3000 situazioni di lavoro:
Nel 10 % dei casi si verificano situazioni che possono potenzialmente causare danni alle cose senza per altro che si registrino danni alle persone (300 incidenti potenziali su 3000 situazioni lavorative).
Nel 1 % dei casi si potrebbero verificare infortuni lievi per i quali è sufficiente una medicazione (30 lievi infortuni su 3000 situazioni lavorative).
Nello 0,1 % si potrebbero verificare infortuni di una certa gravità con assenza dal lavoro (3 infortuni di una certa gravità su 3000 situazioni lavorative)
Per situazione lavorativa si deve intendere una qualsiasi operazione di lavoro che viene intrapresa o continuata.
Il progresso tecnologico ha consentito di progettare e costruire macchinari e strumenti forniti di sistemi sempre più sicuri. Il fattore tecnico riveste pertanto un ruolo sempre meno importante.
Il fattore accidentale del rischio non è mai eliminabile del tutto, ma è suscettibile di concreta riduzione solo se gli altri due fattori di rischio, quello tecnologico e quello umano, vengono controllati e ridotti al minimo possibile.
Il fattore umano del rischio, nel determinismo degli infortuni sul lavoro, occupa una posizione di preminenza sugli altri due fattori; molti infortuni sul lavoro sono causati dalla grande confidenza che i lavoratori nutrono per la manualità e ripetitività delle loro funzioni. Mentre lavorano, quasi insensibilmente, distolgono la loro concentrazione verso altri obiettivi con tutti gli inconvenienti che una distrazione può provocare.