Caratterizzazione dei fattori di prevenzione

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Si procede in questa fase ad esaminare gli elementi utili a impedire o limitare il contatto fra operatore e sostanza chimica pericolosa, chiamati fattori di prevenzione, a ciascuno dei quali e stato assegnato un valore.nnfattori_di_prevenzione.pngnnTutti questi fattori di prevenzione e protezione della tabella 8 sono inseriti nell’algoritmo quali elementi di contenimento del rischio.nnIl valore Ki è il risultato del prodotto di tutti i fattori di prevenzione e protezione.nnNel caso in cui un fattore non sia presente, si attribuisce il valore invariante di “1”.nnVLi: nell’algoritmo questo parametro è inserito al denominatore, in quanto inversamente proporzionale al rischio. Esso rappresenta il valore limite di soglia di ciascuna sostanza, e si riferisce ai valori limite europei. Quando non esistenti si propone di fare riferimento ai TLV dell’ACGIH o ad altri valori limite di Organizzazioni scientifiche internazionali.nnL’algoritmo, che tiene conto di tutti gli elementi caratterizzanti l’esposizione, esprime il livello d’esposizione complessiva alle n sostanze chimiche pericolose a cui è esposto ciascun lavoratore.nnPer la corretta individuazione di VL fare riferimento anche a quanto riportato nella descrizione del parametro fattore tempo.nnPer il calcolo del livello di rischio è condizione necessaria inserire un valore limite. Nella pratica potrebbe verificarsi che, nella scheda di sicurezza del prodotto, non è riportato alcun valore limite.nnIn questi casi si rende indispensabile approfondire la ricerca sia ad altre schede di sicurezza che ai valori limite definiti da autorevoli Organizzazioni Scientifiche come quelli di seguito riportati a solo titolo di esempio:nn• TLV dell’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists);nn• NOAEL (No-Observed adverse-effect level / Livello senza effetti osservati);nn• LOAEL (Lowest observed adverse effect level / livello senza effetti negativi osservati);nn• DNL Derived No Effect Level;nn• DML Derived Minimal Effect Level;nn• OEL Limiti di Esposizione Occupazionale (OEL) definiti dal Scientific Committee on Occupational Exposure Limits (SCOEL);nn• IDLH (Immediately dangerous to life and health / livello immediatamente pericoloso per la salute e la vita);nn• PEL (Permissible Exposure Limit) stabiliti dall’OSHA (Occupational Safety and Health Administration);nn• REL (Reccomended Exposure Limits) pubblicati dal N.I.O.S.H. (National Institute of Safety and Occupational Health);nn• MAK Maximum Concentration of a Chemical Substance in the Workplace (MAK deriva da Maximale Arbeitsplatz Konzentration);nn• TRK Technical Occupational Exposure Values.nnE molti altri ancora.nnSe tutte le ricerche hanno dato esito negativo e non si è potuto risalire ad alcun limite di esposizione, potrebbe essere motivata la eliminazione dal calcolo del livello di esposizione la sostanza in esame.nnTale extrema ratio può essere giustificata dal fatto che non essendo stato definito un limite di esposizione non risulta possibile effettuare una valutazione oggettiva.nnA maggior ragione, se si procedesse ad effettuare una misura della sostanza nell’aria ambiente non si potrebbe fare alcuna considerazione di bassa o alta esposizione rispetto ad un limite non identificato.nn

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