Criteri di scelta

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La scelta di uno o più indumenti protettivi si deve basare su:   nn• la natura, la forma e la quantità dell’agente chimico rilevandone, se necessario, le concentrazioni nell’aria (ad esempio, acido, spruzzi di liquido); nn• le possibili modalità di esposizione; nn• l’individuazione degli elementi che costituiscono il pericolo (ad esempio, contenitori,erogatori); nn• la gravità della possibile esposizione (entità del possibile danno); nn• le possibili situazioni di emergenza; nn• le parti del corpo esposte; nn• la possibilità di percepire la contaminazione; nn• la durata dell’esposizione.   nnLa scelta deve ricadere sul tipo d’indumento necessario a proteggere la parte del corpo esposta, fino ad arrivare a proteggere tutto il corpo, dotato dei requisiti adeguati alla forma e al tipo di agente chimico da cui deve proteggere. Inoltre, gli indumenti non devono costituire intralcio, in particolar modo quando è necessario l’uso simultaneo di più dispositivi di protezione e/o attrezzature (ad esempio, tuta e respiratore). I materiali degli indumenti di protezione dagli agenti chimici si distinguono in permeabili all’aria e impermeabili all’aria.nnI materiali tessili permeabili all’aria offrono una protezione limitata contro liquidi e polveri e insufficiente contro i gas; nnquesti materiali attuano la loro azione protettiva in due modi:   nn• per i liquidi, sia tramite l’effusione (spandimento) con assorbimento e penetrazione minima,sia tramite una penetrazione sufficientemente ritardata da consentire all’utilizzatore di togliere l’indumento contaminato; nn• per le polveri, evitando la penetrazione di particelle solide.   nnGli indumenti possono essere prodotti anche con materiali semipermeabili o microporosi che permettono il passaggio di aria e vapor acqueo ma impediscono, in genere, la penetrazione dei liquidi. I materiali tessili impermeabili all’aria sono composti di una base tessile fittamente tessuta con un’adeguata pellicola polimerica, resistono alla penetrazione di liquidi o gas. Con l’aumentare dello spessore dell’indumento aumenta la protezione contro la permeazione, ma anche la difficoltà dei movimenti dell’utilizzatore e la scomodità in genere. Le pellicole sono di diversa natura e sono utilizzate in funzione del tipo di sostanza da cui devono proteggere (ad esempio,gomma di butile contro solventi aromatici, oli minerali e petrolio). Per indumenti impermeabili “usa e getta” può essere impiegata una semplice pellicola di plastica: nell’uso di tali indumenti occorre tener presente che non offrono un’adeguata resistenza all’usura meccanica. E’ possibile che anche i materiali impermeabili possano assorbire e diffondere alcune sostanze (ad esempio, oli, lipidi, solventi), pertanto è sempre indispensabile acquisire tutte le informazioni necessarie dal fabbricante o, se assenti o carenti,occorre effettuare prove di permeazione con lo specifico agente chimico da cui occorre proteggersi(la noma tecnica UNI 9499 fornisce un metodo di prova della permeazione di liquidi). 

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